Twitter e Facebook mettono al bando fake news, teorie ascientifiche e complottiste e falsi rimedi contro il Coronavirus. Tutti i post contrari alle linee guida offerte dalle fonti autorevoli in tema di salute pubblica (qui il flusso in diretta con una selezione di fonti ufficiali), in particolare dall’Oms, saranno bannati. In un post, Twitter ha elencato i contenuti che eliminerà dalla piattaforma, dando priorità a quelli potenzialmente più dannosi. In particolare cancellerà i tweet che vanno contro le raccomandazioni delle autorità sanitarie per evitare il contagio da Covid-19 incentivando comportamenti rischiosi, sostenendo ad esempio che la distanza di sicurezza è inutile.
Al bando anche i tweet che descrivono misure protettive, farmaci, trattamenti inefficaci e ascientifici, che negano, perciò, fatti scientifici accertati o sostengono teorie complottiste, ad esempio che il virus sia stato creato in laboratorio per danneggiare le borse o per far guadagnare chi vende disinfettanti, vaccini e altri farmaci. Nelle scorse settimane, ad esempio (leggi l’articolo) è stata diffusa la falsa notizia di misteriosi movimenti di mezzi e militari Usa in Italia (smentita anche dal ministro Guerini), in realtà impegnati in un’esercitazione programmata da mesi, oppure che la nuova tecnologia 5G, indebolendo il sistema immunitario, favorisca il contagio.
Facebook già da gennaio aveva annunciato di voler eliminare post con false dichiarazioni o teorie cospirative sul virus e ha attivato una pagina informativa sulla Pandemia (eccola qui). Mentre Whatsapp ha lanciato Information hub (eccolo qui), una nuova piattaforma che punta sul fact-checking sull’emergenza Coronavirus e supporta utenti, operatori sanitari e medici, governi e imprese locali. E anche la popolare app di messaggistica ha invitato i propri utenti a verificare i fatti “su fonti ufficiali attendibili” e nel dubbio che una notizia sia vera di “non inoltrarla” ad altri, evitando così di renderla virale. Tutti i social network hanno da tempo implementato la possibilità di segnalare contenuti dannosi o falsi.