Roma non sarebbe in pericolo almeno per ora. Il capo della Digos di Roma, Diego Parente, prova a rassicurare l’Italia: “Non c’è al momento nessun riscontro sulle minacce al Vaticano ma l’allerta è massima”. Se da una parte però arrivano rassicurazioni intorno al Vaticano il servizio di sicurezza è stato rafforzato. “In Vaticano il servizio era già cospicuo e sostanzioso”, ha proseguito Parente, “adesso è stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della città che comprende tutti gli obiettivi sensibili presenti a Roma e che sono numerosi”. Ma l’allarme non è solo intorno al Vaticano nella Capitale perché sono stati rafforzati i dispositivi di sicurezza al Ghetto e alla scuola ebraica. “I servizi sono stati rimodulati e potenziati davanti a tutti gli obiettivi sensibili” ha detto Parente. Tra gli obiettivi sensibili anche le ambasciate, monumenti, luoghi culto e redazioni di giornali e tv.
Anche il ministro Angelino Alfanoha provato a frenare la psicosi terrorisimo: “Dopo le notizie che indicano il Vaticano come prossimo obiettivo dell’Isis, abbiamo fatto ulteriori verifiche e a noi non risulta, anche se il Vaticano è stato più volte citato dall’autoproclamato Califfo dell’Isis e sono apparse immagini con la bandiera nera sul Cupolone. Nel sistema di relazioni con le autorità di sicurezza degli altri Paesi – ha spiegato Alfano – abbiamo fatto verifiche e a noi non risulta”. Padre Federico Lombardi commenta: “Attenzione e ragionevole prudenza, ma non risultano segnalazioni di motivi concreti e specifici di rischio”.