di Nicoletta Appignani
Si pensava che la morte di Sara Panuccio e Francesca Colonnello sarebbe stata l’ennesima storia di malagiustizia, che un decreto avrebbe causato la prescrizione del reato per gli imputati. E invece ieri per Bruno Panuccio, il padre di Sara, un uomo che ha combattuto ogni giorno per ottenere la verità, è arrivata la sorpresa. “È un miracolo ma dovrebbe essere la normalità” commenta con la voce adesso piena di gioia, di speranza. Il processo infatti non si ferma, ma riprende il prossimo settembre. Destinazione: un’aula del tribunale di Latina, non più quello di Cassino come era stato inizialmente deciso. In questo modo a emettere la sentenza potrà essere lo stesso giudice che ora segue la causa e i familiari delle vittime potranno avere la possibilità di ottenere giustizia.
La battaglia mediatica
A interessarsi della vicenda è stata anche La Notizia, lo scorso 23 aprile. Infatti durante un’udienza nel processo per il crollo del costone a Ventotene che causò la morte di Sara Panuccio e Francesca Colonnello, il giudice Carla Menichetti aveva avvertito: a causa della revisione delle circoscrizioni giudiziarie varata dal Governo Monti, in vista dell’accorpamento previsto per il prossimo 13 settembre, il processo sarebbe stato spostato a Cassino. Un fulmine a ciel sereno per le famiglie delle vittime, perché con il conseguente cambio del collegio, si sarebbe dovuto ricominciare tutto da capo, rischiando la prescrizione dei reati. Una beffa che arrivava ad appena cinque o sei udienze dalla sentenza di primo grado. Da qui ha preso vita la battaglia mediatica, che si è fatta più intensa nei giorni scorsi, quando tutto sembrava ormai deciso. La svolta nella vicenda è arrivata ieri, dopo che in aula sono stati ascoltati altri due testimoni, anche questi secondo la difesa importanti per dimostrare la responsabilità dell’amministrazione nell’incidente del 20 aprile 2010. “Pensavamo che tutto sarebbe finito così – spiega Bruno Panuccio – poi invece l’avvocato Massimiliano Capuzzi, che assiste la famiglia di Sara, il pm Nunzia D’Elia e il giudice Carla Menichetti hanno contattato il presidente del tribunale di Latina. Sapere che ha accettato il trasferimento del processo per noi è stata una sorpresa inimmaginabile”. La prossima udienza è prevista per il 18 settembre. Poi si potrà attendere la sentenza.