Stellantis, il doppio binario della crisi: giù i ricavi e le consegne mentre Pomigliano si ferma per lo sciopero

Ricavi e consegne in calo per Stellantis nel primo trimestre, mentre lo stabilimento di Pomigliano si ferma per lo sciopero sulla sicurezza.

Stellantis, il doppio binario della crisi: giù i ricavi e le consegne mentre Pomigliano si ferma per lo sciopero

I ricavi e le consegne sono in calo, ma Stellantis continua a parlare di ottimismo. Quello che, però, non si respira negli stabilimenti italiani tra il calo della produzione, il contratto di solidarietà e gli esuberi annunciati dall’azienda. A cui si aggiungono le questioni relative alla sicurezza dei lavoratori, che hanno portato alla proclamazione dello sciopero di Pomigliano. 

Stellantis, giù ricavi e consegne

Il gruppo guidato dall’amministratore delegato, Carlos Tavares, nel primo trimestre dell’anno ha fatto registrare ricavi netti per 41,7 milioni di euro, inferiori del 12% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. A pesare sono soprattutto i minori volumi e gli effetti del cambio della valuta. Non sono bastati i prezzi in tenuta. Viene comunque confermata la guidance 2024, con l’impegno minimo di un margine di utile operativo rettificato a due cifre nel 2024. 

Le vendite ai clienti finali sono rimaste invariate rispetto all’anno prima, con una crescita del 23% in Medio Oriente e Africa e del 6% in Europa. Le consegne consolidate sono state pari a 1.335mila unità, anche in questo caso con una netta flessione (-10%). Nel primo trimestre del 2023, invece, le consegne erano cresciute, mentre quest’anno si punta soprattutto sui nuovi prodotti da lanciare sul mercato nel secondo semestre. 

Le vendite globali delle auto full elettriche sono aumentate dell’8% e le vendite dei veicoli elettrificati sono cresciute del 13% rispetto al primo trimestre del 2023. L’assemblea degli azionisti ha approvato un dividendo ordinario pari a 1,55 euro per azione, in aumento del 16% rispetto allo scorso anno: la data di pagamento è fissata al 3 maggio. 

Per Stellantis prevale comunque l’ottimismo, come emerge dalle parole del cfo Natalie Knight: il lancio dei nuovi modelli, sottolinea, porrà “le basi per un marcato miglioramento della crescita e della redditività nella seconda metà dell’anno”.

Lo sciopero di Pomigliano

Se i conti non fanno sorridere Stellantis, ben più complicata è la situazione negli stabilimenti in Italia. A Pomigliano d’Arco (Napoli) la produzione è stata fermata per lo sciopero di Fim, Uilm, Fismic e Uglm. La protesta nasce soprattutto dalla carenza sulle norme di sicurezza in fabbrica: i sindacati parlano di un’adesione dei lavoratori nel primo turno al 90%, ma per l’azienda il dato è del 70%. 

All’esterno dello stabilimento si è tenuta la protesta e tutti gli ingressi dell’impianto sono stati presidiati dai lavoratori in sciopero. Non sono mancati momenti di tensione tra gli operai e i loro colleghi iscritti alla Fiom, che ha scelto di non aderire allo sciopero e di entrare in fabbrica. A Pomigliano, però, la situazione è tutt’altro che sotto controllo. Tanto più in un momento in cui si parla tanto di sicurezza sul lavoro, ma – secondo i sindacati – ben poco di concreto viene fatto per salvaguardare gli operai.