Spese senza fine. Adesso a Roma sono veramente pronti a ricalcolare il debito pregresso, quello in sostanza lasciato in eredità da Walter Veltroni nel 2008. A vincere la gara ad hoc, lanciata nell’agosto scorso dal Commissario al debito, Silvia Scozzese, è il colosso internazionale della consulenza PwC (PricewaterhouseCoopers). Questa è la società che al momento è in cima alla graduatoria stilata da un verbale della gestione commissariale del 19 dicembre. Curiosità vuole che, per ora, è risultata vincitrice la società che ha avanzato l’offerta economica più alta, ovvero 2,37 milioni. Gli altri quattro raggruppamenti concorrenti, infatti, hanno offerto cifre inferiori. Ma il combinato disposto di punteggio tecnico ed economico ha fatto prevalere PwC.
La storia – Così, salvo sorprese, viene archiviata una delle gare più discusse e meno messe a fuoco in quest’ultimo periodo nella Capitale. Occorre sempre precisare che qui il pallino è in mano alla Gestione commissariale, istituita per la prima volta nel 2008 e di nomina governativa. Non c’entra nulla, quindi, con il Campidoglio oggi guidato da Virginia Raggi, anche se il Commissario non può che lavorare interloquendo con l’amministrazione. Ma proprio il percorso della Gestione commissariale solleva dubbi a non finire. Perché la Scozzese, che per giunta è stata assessore con Ignazio Marino, ha sentito il bisogno di lanciare una gara per riscrivere un debito che in realtà dovrebbe essere certificato almeno dal 2010? Proprio in quell’anno il documento di accertamento definitivo ha individuato un disavanzo complessivo di 22,4 miliardi di euro, che al netto della massa attiva diventava di 16,7 miliardi (adesso saremmo intorno ai 13 miliardi). La Scozzese, in Parlamento, ha spesso spiegato che ci sono delle poste mai definite fino in fondo, in particolare per ciò che concerne gli espropri. Sta di fatto che ad agosto è stato incredibilmente deciso di ricalcolare tutto da capo.
Il dettaglio – Il bando parla di “servizi di assistenza alla gestione commissariale attraverso un supporto tecnico-organizzativo”. E i documenti chiariscono le attività da svolgere: “assesment (perizia, ndr) iniziale sullo stato del debito; definizione del Piano strategico per il rientro dal debito pregresso; declinazione in piani operativi di intervento”. Insomma, conti da fare ex novo, per un importo a base di gara di 3,1 milioni. Così lo scorso 19 dicembre si è arrivati alla graduatoria che combina punteggio tecnico ed economico. PwC ha vinto perché dal lato tecnico ha ottenuto 63,20 punti, molti di più di quelli incassati dalla seconda classificata, Bdo Italia (50,8). E così ha colmato il gap derivante dal fatto che la sua è stata l’offerta economica più alta in assoluto, 2,37 milioni, 300 mila euro in più rispetto agli immediati inseguitori (Bdo) e addirittura 500 mila in più di Kpmg, terza classificata.