Salvini boccia gli incentivi auto, che il suo collega Urso ha glorificato pochi giorni fa

Per il vicepremier gli incentivi auto vanno a Pechino e non in Italia. Il ministro meloniano ha stanziato quasi un miliardo

Salvini boccia gli incentivi auto, che il suo collega Urso ha glorificato pochi giorni fa

Il governo sbanda sugli incentivi auto. Che l’esecutivo Meloni sia nemico della transizione green si era capito da un pezzo. Ma tra tutti i partiti di maggioranza che hanno sempre contestato le politiche di Bruxelles sul Green deal spicca sicuramente la Lega. Che pur di portare avanti la grancassa della sua propaganda contro la transizione ecologica, in vista delle elezioni europee, alza la voce e finisce anche per contestare il lavoro che stanno portando avanti i suoi colleghi.

“I bonus sulle auto elettriche raramente rimangono in Italia perché le auto elettriche in Italia sono marginali. La maggior parte delle elettriche vendute sono cinesi. Siamo nel libero mercato, ma mi chiedo che senso ha mettere un miliardo di denaro pubblico, quando una buona parte di questo miliardo finisce a Pechino e non a Torino?”, ha detto il ministro Matteo Salvini, alla presentazione del Salone auto di Torino in programma dal 13 al 15 settembre.

“Mi secca che i soldi di un operaio torinese vadano a sanare i bilanci di una fabbrica cinese. Non vorrei che ci fosse un suicidio assistito di un’intera filiera produttiva. Siamo ancora in tempo a invertire la rotta” ha affermato. Uno dei cartelloni della campagna elettorale della Lega, accanto al faccione di Salvini, recita: “A difesa della casa e delle auto degli italiani”.

Salvini smentisce Urso sugli incentivi auto

Peccato che appena quattro giorni prima, il 2 maggio, il collega di Salvini aveva esaltato gli incentivi per le auto in arrivo. Per quanto riguarda gli incentivi all’elettrico di nuova generazione “il piano per quest’anno è particolarmente consistente, 950 milioni di euro. Al momento è alla validazione della Corte e dei Conti, iter necessario, e penso che potrà essere pienamente attivo tra qualche settimana”, ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Un piano incentivi, in base al quale, nel combinato disposto tra chi ha un reddito basso e nel contempo rottama un’auto inquinante, può giungere anche a un sostegno di 13.750 euro per l’elettrico. “Auto significa tanti posti di lavoro e la Lega sta combattendo per evitare quel che l’Europa ha deciso, ovvero che dal 2035 si possano comprare solo auto elettriche. È una follia che aiuta solo la Cina”, ha insistito il vicepremier leghista.

Oltre all’auto guerra anche alle case green

“Dire no alle auto a diesel e benzina è una fesseria. Mettere fuori gioco il motore termico sarebbe un suicidio. Spero che chiunque vada in Europa nel prossimo mandato al di là degli scontri elettorali riconsideri la follia e il furore ideologico degli ultimi anni che ha messo fuori competizione un intero settore”, ha sottolineato Salvini.

Naturalmente per la Lega furore ideologico è anche quello sulle case green. L’Europa, secondo Salvini, “è quella che ci entra in casa e che prevede la tassa sulla casa. Casa Green significa 50mila euro a famiglia, per cambiare gli infissi, la caldaia, il cappotto e il tetto. Io da ministro sto portando avanti l’esatto contrario in Italia”.

E poi nell’invettiva anti-green della Lega non poteva mancare il nucleare. “Dire di no al nucleare significa suicidarsi”, ha detto il leader del Carroccio. “Come governo ci siamo impegnati a riportare l’Italia nel contesto dei Paesi sviluppati occidentali, con il ritorno al dossier del nucleare”. Di rinnovabili manco a parlarne.