di Stefano Sansonetti
Qualcuno potrebbe anche chiedersi cosa ci faccia all’interno del ministero dell’economia una società che si occupa di ambiente. Tanto più che, proprio per il suo core business, parliamo di uno “strumento” che non svolge la sua attività a favore del dicastero di via XX Settembre. Ma l’elemento di fronte al quale si rimane davvero a bocca aperta, e si dovrebbe come minimo aprire una riflessione, è l’incredibile quantità di consulenze assegnate: 425. Tanti sono gli incarichi attribuiti dalla Sogesid, società al 100% del ministero dell’economia che si occupa di bonifiche ambientali e di supporto alle attività di trattamento dei rifiuti urbani e speciali. Il punto è che queste 425 consulenze costano. Parliamo infatti di una spesa di circa 10 milioni di euro, che in un periodo di sacrifici e vacche magre stonano un bel po’.
Dalla Cassa del Mezzogiorno a oggi. Come la Sogesid sia finita nella galassia delle controllate del ministero dell’economia, oggi guidato da Vittorio Grilli, è presto detto. Il tutto comincia verso la metà degli anni ‘90, quando con una serie di provvedimenti si autorizza l’allora commissario liquidatore della Cassa del Mezzogiorno a costituire una società per azioni alla quale affidare in regime di concessione la gestione degli impianti idrici già detenuti dalla stessa Cassa. Dopodiché la Sogesid viene messa a disposizione del ministero dei trasporti, per finire ai giorni nostri in un ruolo di servizio per il ministero dell’ambiente, anche se formalmente controllata dal dicestero di via XX Settembre.
La Sogesid, quindi, può essere considerata come autentica società in house del ministero dell’ambiente, ora guidato da Corrado Clini, con un’attività che di fatto copre tre settori principali: bonifiche ambientali, gestione rifiuti e dissesti idrogeologici. Dalle indicazioni che emergono dal bilancio risulta che in carico alla Sogesid ci sono ben 124 dipendenti. Eppure, come dimostrano le griglie pubblicate sul sito internet della società, per funzionare la struttura ha avuto bisogno dai una vera e propria carica di consulenti.
A tutta spesa. Diciamo subito che le 425 consulenze sono tutte quante transitate per l’anno 2012. Una parte è stata assegnata nel 2011, per finire l’anno successivo, un’altra parte è stata assegnata nel 2012 per concludersi nel corso del presente anno. Anzi, una cospicua fetta di questi incarichi terminerà nei mesi di luglio, agosto e settembre di quest’anno. Tutto ciò per dire che il loro peso economico incide ancora adesso. A destare stupore, inoltre, è il valore economico complessivo di questi incarichi.
Secondo la ricognizione effettuata da lanotiziagiornale.it le 425 consulenze costano in tutto 9 milioni e 677 mila euro. In media si tratta di 22.800 euro per ogni incarico. Da precisare che la durata delle singole consulenze è di circa un anno, con qualche eccezione che riguarda incarichi biennali. Ma cosa rientra nel calderone? Come spesso accade in queste situazioni si scopre un po’ di tutto. Tra le consulenze più costose ce ne è una in materia fiscale attribuita a Saverio Signori per un totale di 100 mila euro. Un incarico da 70 mila euro è stato assegnato a Concetta Messina per un “supporto metodologico e di coordinamento delle attività di comunicazione”. Un’altra collaborazione da 70 mila euro è stata riconosciuta a Maurizio Scollo per “supporto specialistico, nell’ambito del programma operativo interregionale Fesr 2007-2013, regione Calabria”. Per Fesr, dicitura che ricorre spesso nell’elenco degli incarichi, si intende il Fondo europeo di sviluppo regionale. Moltissime consulenze, che si attestano tutte intorno ai 20 mila-30 mila euro, sono state attribuite per attività da svolgere a beneficio del ministero dell’ambiente, “direzione generale per le valutazioni ambientali – assistenza specialistica”.
Altra cospicua fetta di incarichi riguarda servizi svolti direttamente a beneficio delle regioni. Certo, arrivare fino a 425 incarichi fa una certa impressione. E chissà che i prossimi ministri dell’economia e dell’ambiente non vogliano buttarci un occhio.