di Clemente Pistilli
Sigma Tau, uno tra i principali gruppi farmaceutici italiani, intende inglobare la consorella portoghese “Defiante”. Lo scorso anno, in corrispondenza con la dichiarazione di crisi della società e il ricorso ad ammortizzatori sociali per circa 600 lavoratori dello stabilimento di Pomezia, esplose la polemica sui rapporti tra il colosso italiano e la società estera, oggetto di accertamento da parte dell’Agenzia delle entrate.
Ora la decisione da parte del CdA della “Sigma Tau Industrie Farmaceutiche Riunite spa” di proporre una fusione transfrontaliera, su cui dovranno pronunciarsi le assemblee sia della società italiana che di quella incorporanda portoghese. Dopo la morte, nel 2011, del fondatore del gruppo farmaceutico, Cesare Cavezza, in Italia si iniziò a parlare di crisi e di “tagli”. Nel dicembre di due anni fa vennero presentate quattro interrogazioni parlamentari e a gennaio dello scorso anno scattò la cassa integrazione per quasi 600 dipendenti della “Sigma Tau” di Pomezia, ammortizzatore sociale a cui la spa ha fatto ricorso anche quest’anno. Una vertenza dura, che vide ben presto esplodere la polemica sulla crisi dichiarata in Italia, godendo invece di buona salute le consorelle estere.
Lo scorso anno vennero così presentati altri atti Parlamentari da parte di senatori e deputati del Pd, dell’IdV, di Coesione nazionale e della Lega, con cui sono state chieste risposte sul presunto trasferimento di valori che “Sigma” avrebbe fatto nei confronti di “Defiante”, oggetto di un accertamento dell’Agenzia delle entrate, per verificare se si sia trattato di un’azione volta ad evadere il fisco, avendo sede l’azienda estera a Madeira, dove c’è un regime fiscale agevolato.
Nelle interrogazioni è stato inoltre sollevato qualche dubbio sul fatto che, tra il 2000 e il 2010, “Defiante” avrebbe visto il proprio patrimonio netto passare da 31 a 310 milioni di euro, mentre “Sigma” lo avrebbe visto ridurre da 123 a 34 milioni di euro. Accuse respinte dalla spa italiana e dinanzi alle quali, nelle poche risposte arrivate dal Governo, si è parlato di accertamenti in corso da parte del Ministero.
Ora la proposta di una fusione trasnfrontaliera, finalizzata a far incorporare da “Sigma Tau”, con capitale sociale di quasi sedici milioni di euro, la “Defiante Farmaceutica S.A.”, con capitale sociale pari a un milione di euro.
Su tale progetto i sindacati di Pomezia e lo stesso ufficio relazioni con la stampa della società farmaceutica sembra non ne sappiano nulla e per comprenderne i contorni e gli obiettivi, occorrerà tempo.