Matteo Renzi al’assemblea del Pd interviene su vari temi e interviene sulla nomina del presidente del partito Matteo Orfini.
In particolare, secondo qautno riferisce l’Ansa, il premier ha parlato di Europa, la disoccupazione “sconvolgente” giovanile e una “gigantesca campagna” per l’educazione e la scuola.
“Nel 2015 realizzeremo finalmente in Italia il quoziente familiare”, ha annunciato il presidente del Consiglio, soffermandosi sull’agenda del governo nella politica fiscale.
“Se c’è qualcuno di noi che sa parli, se c’è qualcuno di noi che ha sbagliato paghi”, ha aggiunto Renzi sottolineando che il partito è “garantista” ma non ci sta a “perdere la faccia” e sul tema della giustizia può camminare “a testa alta. Non accettiamo da nessun punto di vista che sulla giustizia si giochi il derby che c’è da venti anni andando avanti in maniera totalmente ideologica”. Lo dice Matteo Renzi, sottolineando che il governo sta preparando le misure per riformare la giustizia.
“A settembre – ha aggiunto il premier – dopo la riforma della legge elettorale, realizzeremo un impegno preso durante le primarie, un impegno vincolante e lo faremo d’accordo con esponenti maggioranza e parlamento: quello sui diritti civili”.
“La discussione sulla Rai va aperta sul serio. Siamo a un bivio”: così il premier sottolineando che la Rai deve “essere davvero servizio pubblico” e compiere “un’azione culturale”.
“Non mandiamo via nessuno, ma non possiamo permettere a qualcuno di ricattare con la sua presenza la posizione del Pd”, ha affermato Renzi all’assemblea del Pd sottolineando che ci sono “regole” per i membri delle commissioni parlamentari e incassando un grande applauso dalla platea.
“Trovo ridicole discussioni interne che sono talvolta collegate a pregiudizi che” non tengono conto della “convinzione di essere insieme per cambiare un comune destino”.
Per la formazione politica che ci ha visto tante volte dividerci ma perché nel partito ci si sta rispettandosi”. Così Matteo Renzi. “Nelle prossime settimane mi piacerebbe che la segreteria fosse aperta a tutti quelli che vogliono starci”.
“La tradizione non va messa nel Museo delle cere, ma è un investimento per il futuro. Dobbiamo tutelare il nostro brand, tornare a chiamare le nostre feste ‘feste dell’Unità'”: così Renzi parlando all’assemblea del Pd.