Patto di stabilità, bordate alle destre pure da destra

Sulla riforma del Patto di stabilità e sul voto al Parlamento Ue le bordate contro il governo arrivano anche da destra.

Patto di stabilità, bordate alle destre pure da destra

Prima il governo dà il via libera al nuovo Patto di stabilità, poi i partiti della stessa maggioranza si astengono al Parlamento europeo sulla riforma. La contraddizione è lampante e viene sottolineata anche da chi si trova su posizioni politiche teoricamente vicine a quelle dell’esecutivo.

L’attacco viene infatti anche da destra, con il segretario del Movimento Indipendenza, Gianni Alemanno: “Con il voto di ieri quasi tutta la politica ufficiale italiana ha superato ogni limite del ridicolo. Prima, con Gentiloni commissario europeo e Giorgetti ministro dell’Economia, si rende complice dell’elaborazione del nuovo Patto di Stabilità europeo, che imporrà all’Italia tagli per 13 miliardi di euro all’anno per 7 anni. Poi, per non pagare il prezzo elettorale di questo ennesimo cedimento alle follie dell’Ue, si astiene in sede di approvazione al Parlamento europeo. Anche se poi in realtà in questa votazione l’astensione equivale ad un voto favorevole”.

Alemanno contro le destre (e non solo) sul Patto di stabilità

Alemanno continua: “Il risultato è fantastico: ci siamo inutilmente isolati e resi ridicoli rispetto agli paesi europei, pur accettando di subire le nuove regole del Patto, devastanti per l’Italia. E questo l’ha fatto la maggioranza di centrodestra come l’opposizione di centrosinistra, unica eccezione il Movimento 5 Stelle”.

L’ex sindaco di Roma prosegue, incalzando il governo: “Adesso vediamo cosa voterà Giorgia Meloni in sede di approvazione finale, ricordando che l’Italia poteva e può tuttora porre il veto all’approvazione del nuovo Patto di stabilità, che – al di là delle menzogne dei giornaloni – è molto peggiore della versione attualmente in vigore. Temiamo che ancora una volta piegherà la testa, dopo tante chiacchiere sul suo protagonismo in Europa, dove è rimasta isolata persino nel Partito conservatore europeo di cui è presidente….”. “Noi vogliamo indipendenza – conclude Alemanno – dall’unione Europea e dai buffoni che ci dovrebbero rappresentare”.