di Stefano Sansonetti
Può essere considerato una sorta di segretario generale “ombra”. Perché da tempo immemorabile tutti i dettagli e i segreti finanziari della Uil sono custoditi da Rocco Carannante, 72 anni, tesoriere del sindacato guidato da Luigi Angeletti. Tutti lo conoscono e sarebbe impossibile il contrario. E’ anche grazie allo spirito di iniziativa di Carannante che nel corso degli anni il sindacato di via Lucullo è riuscito a montare un autentico business nel campo delle polizze assicurative e sanitarie. Lo strumento utilizzato si chiama Laborfin, società controllata dalla Uil con il 100% del capitale, di cui il tesoriere è consigliere delegato. Ma in pancia alla società c’è anche una piccola partecipazione detenuta all’interno di Unisalute, che per il gruppo Unipol gestisce appunto tutto il settore dell’assistenza sanitaria.
Per carità, si tratta di un servizio importante, soprattutto per rendere prestazioni utili agli iscritti al sindacato. Ma nel rapporto tra Uil e Unipol sembra esserci qualcosa in più. Al di là della piccola quota, pari allo 0,29%, non sfugge infatti che il vicepresidente di Unisalute sia proprio Rocco Carannante. Il quale, inoltre, è consigliere di amministrazione di Ugf, ovvero la holding di controllo di tutto il gruppo assicurativo bolognese quotato in borsa. Compagnia che recentemente, peraltro, ha fagocitato anche FonSai, in conseguenza delle disavventure che hanno visto l’uscita di scena di Salvatore Ligresti. Sui vari siti internet della Uil non è difficile scoprire che i rapporti tra il sindacato e il gruppo bolognese sono cementati da accordi con un po’ tutti i principali satelliti finanziari della galassia: Unipol, Ugf Banca e Unisalute.
Dall’ultimo bilancio disponibile, chiuso il 31 dicembre del 2011, viene fuori che la Laborfin ha chiuso l’esercizio con un fatturato da 1,2 milioni di euro e un utile da 228 mila. Non proprio numeri enormi, ma in espansione e accompagnati da una liquidità in cassa per circa 2 milioni. Di sicuro lo spunto più interessante è offerto proprio dalla presenza nella società del tesoriere tuttofare.
I mille incarichi di Carannante. Oltre alle due poltrone nei cda del gruppo Unipol e a quella in Laborfin, Carannante vanta anche un posto da consigliere di amministrazione nella Caf Uil spa, la società del sindacato che gestisce la rete dei centri di assistenza fiscale sparsi per il territorio nazionale, e uno da presidente della Unione Immobiliare Labor, la società del sindacato che gestisce un corposo “mattone” da circa 60 milioni di euro di valore (vedi l’articolo sotto).
Qualche tempo fa spuntò fuori anche che Carannante è uno dei “paperoni” del sindacato italiano. Correva l’anno 2008 e l’Agezia delle entrate, all’epoca governata dai fedelissimi dell’allora viceministro dell’economia Vincenzo Visco, decise di pubblicare on line tutti i redditi dei cittadini italiani dichiarati nel 2006, quindi a valere sull’anno di imposta 2005. Ebbene, dal file relativo risulta che Carannante dichiarò nel 2006 un reddito lordo di 284 mila euro. Non male per un sindacalista.
La Caf Uil spa. Si sa, quando si parla di sindacato si fa automaticamente riferimento al business dell’assistenza fiscale, peraltro assistito con soldi pubblici. Ebbene, la società attraverso la quale la Uil porta avanti l’attività si chiama Caf Uil spa. In questo caso la fanno da padrone convenzioni con l’Agenzia delle entrate, l’Inps e un drappello di società fornitrici di software per quanto riguarda l’aspetto informatico. Ebbene, a fine 2011, ultimo dato contabile disponibile, Caf Uil spa ha messo a segno un fatturato di ben 27,5 milioni di euro, in leggero aumento rispetto ai 26,3 dell’anno precedente. La maggior parte dei ricavi, nell’ordine di 14,2 milioni, è derivata dal trattamento dei modelli fiscali 730, mentre la seconda voce, per 6,4 milioni, ha riguardato i modelli Isee. Per l’anno 2012, però, ci si aspetta un rallentamento di queste performance. A pesare, infatti, sono innanzitutto i costi di produzione, che tra il 2010 e il 2011 sono saliti da 24,4 a 25,6 milioni di euro. Insomma, si tratta di spese in aumento, che però per i documenti contabili non possono essere compresse pena lo scadimento dei serviuzi erogati dalla società. A questo si aggiunga la diminuzione dei compensi pubblici per l’attività, che non potrà non incidere sul volume d’affari.
Un mattone da 60 miliioni di euro. Come in ogni sindacato che si rispetti, anche nel regno della Uil rientrano corposi pacchetti immobiliari. Un novero consistente di sedi e uffici che, complessivamente, valgono circa 60 milioni di euro. Una parte di questi è custodita proprio dal sindacato guidato da Luigi Angeletti, che ha immobili iscritti a bilancio per 6,1 milioni di euro. Ma il grosso del “mattone” è custodito all’interno della cassaforte immobiliare della sigla di via Lucullo. Parliamo della Unione Immobiliare Labor, una spa controllata al 100% direttamente dalla Uil. Al suo interno troviamo fabbricati per un totale di 55 milioni di euro. Va segnalato come il loro valore si schizzato nel 2008, quando la società ha sfruttato una norma messa a punto dal ministro dell’economia dell’epoca, Giulio Tremonti, per favorire la rivalutazione dei cespiti immobiliari. Un modo, in pratica, per migliorare le condizioni del patrimonio delle società e consentire loro di avere per questa via un più facile accesso al credito bancarie. Un po’ tutte le società hanno sfruttato la norma e la Uil Labor non si è sottratta. Questo ha fatto sì che da quell’anno il valore degli immobili in carico al veicolo sia aumentato di ben 20 milioni di euro, come raccontano i documenti contabili della società. Nel corso del 2011, che come ripetiamo è l’ultimo anno disponibile, si è svolta auna discreta attività di compravendita immobiliare. Viene fuori, per esempio, che è stato acquistato un immobile a Cagliari per 220 mila euro e uno a Caserta per 743 mila. Nello stesso anno, però, si è passati all’incasso cedendo 2 unità di un fabbricato al centro di Roma, in via Cavour, e un immobile a Reggio Emilia per un totale di 1 milione e 174 mila euro.
Inoltre la Labor Uil è accreditata di una partecipazione del 70% nella Arcadia Eventi, una società dell’universo Uil che, che fa intuire lo stesso nome, si occupa di organizzazione di eventi, convegni e fiere.