Mentre continuano senza tregua gli sbarchi sulle coste siciliane, non si placa la guerra istituzionale tra le regioni del nord e il Governo. Solo nella giornata di ieri sono stati soccorsi più di 400 migranti. Oltre 6mila nel fine settimana. Un flusso inarrestabile. E a guidare la guerra contro l’accoglienza è il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, che oggi ha scritto ai prefetti per chiedere “di sospendere le assegnazioni nei comuni lombardi di nuovi arrivi tra i migranti in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanee più eque, condivise ed idonee. Per garantire condizioni reali di legalità e sicurezza”. Solo ieri Maroni ha minacciato di bloccare i trasferimenti ai comuni che si dicono favorevoli all’accoglienza. Un annuncio da molti bollato come “ricatto”. E a cui Renzi ha risposto proponendo l’esatto contrario, ovvero, incentivi ai comuni che accoglieranno migranti. C’è da sottolineare che le politiche di accoglienza vengono gestite dal Governo centrale. E non dalle regioni che intervengono soltanto nell’indicare i posti dedicati all’accoglienza. I dati del Viminale parlano di Sicilia come prima regione per numero di migranti accolti, a seguire c’è il Lazio e poi la Lombardia. Insomma il problema riguarda tutta l’Italia. La Lombardia non è certo la vittima designata. Per questo il premier, Matteo Renzi, ha invitato i governatori a recuperare buon senso.