di Stefano Sansonetti
Il suo nome continua a circolare con insistenza. E in molti, come minimo, sono disposti a scommettere su una sua conferma al timone del ministero dell’interno. Del resto tutti attribuiscono grandi chance ad Anna Maria Cancellieri. E se gloria dovesse essere, di sicuro l’affermazione sarebbe motivo di orgoglio per Piergiorgio Peluso. Classe 1968, figlio del ministro dell’interno, Peluso è uno dei top manager più pagati in Italia. In più, da settembre del 2012, riveste l’incarico di direttore finanziario di Telecom, una delle società a cui il ministero dell’interno guidato dalla mamma assegna più appalti in assoluto. Basta fare un giro veloce sul sito internet del Viminale per rendersi conto del giro delle commesse.
Gli appalti del Viminale a Telecom
Il 20 novembre del 2012, tanto per fornire un esempio, il dipartimento della pubblica sicurezza ha aggiudicato all’azienda telefonica “la fornitura di apparati hardware e servizi per il consolidamento ed evoluzione dell’attuale struttura tecnologica del Centro evoluzione dati Interforze”. Il decreto di assegnazione non fissa l’importo di aggiudicazione, ma quello posto a base d’asta era di 1,6 milioni di euro. Lo stesso 20 novembre il dipartimento ha affidato, sempre a Telecom, un lotto per “la fornitura di licenze software nell’ambito del Progetto banca dati nazionale del Dna”. Qualche giorno prima, per la precisione il 16 novembre, ancora a Telecom è stato assegnato un appalto per “la fornitura di apparati hardware, software e servizi per il sito primario e il disaster recovery nell’ambito del Progetto banca dati nazionale del Dna”.
In questi ultimi due casi la base d’asta era fissata a poco meno di un milione di euro. Ma rappresentare esaustivamente il numero dei rapporti tra Viminale e Telecom sarebbe impossibile. Per carità, è comprensibile che il ministero dell’interno si rivolga, dopo una procedura di gara, alle competenze dell’azienda telefonica guidata da Franco Bernabè. Ma è curioso notare come oggi molti appalti del dicastero guidato dalla Cancellieri vengano affidati alla società telefonica in cui lavora il figlio del ministro.
Il mega-compenso di Peluso
Peluso, come detto, ha raccolto nel 2012 uno stipendio che lo inserisce nella top ten dai manager privati più pagati in Italia. Si dà infatti il caso che abbia incassato la bellezza di 5 milioni di euro. Si tratta di una cifra percepita per il periodo in cui ha lavorato per FonSai, la compagnia assicurativa un tempo di proprietà della famiglia Ligresti e ora fagocitata da Unipol. In FonSai era arrivato a 2011 inoltrato come direttore generale, e quindi i 5 milioni di euro, all’interno dei quali 3,8 rappresentano il costo della buonuscita, rappresentano il compenso incassato da Peluso per poco più di un anno di lavoro. Davvero niente male.