In Ucraina la pace si allontana. Biden dirotta le forniture militari americane verso Kiev e lancia una nuova sfida a Putin

In Ucraina la pace si allontana. Biden dirotta le forniture militari americane verso l'Ucraina e lancia una nuova sfida a Putin.

In Ucraina la pace si allontana. Biden dirotta le forniture militari americane verso Kiev e lancia una nuova sfida a Putin

Dopo ventotto mesi di brutale guerra, in Ucraina si continua a combattere e nulla lascia pensare che le cose cambieranno a breve. Anzi, tra dichiarazioni, proposte e accordi per forniture sempre maggiori di armi a Kiev, tutto sembra allontanare ogni prospettiva di pace con la Russia di Vladimir Putin, con cui, inutile girarci intorno, è in atto un muro contro muro che rischia di far precipitare il mondo in una guerra globale dagli esiti imprevedibili.

Qualcosa che non sembra turbare gli Stati Uniti di Joe Biden, che da un lato rifiutano ogni confronto con lo zar, anche dopo che quest’ultimo ha aperto ai negoziati e si sarebbe potuto testare la sua volontà di chiudere il conflitto, mentre dall’altro spingono sull’acceleratore delle forniture militari a Kiev. Infatti, è stato rivelato che l’amministrazione Biden ha deciso di dare la priorità all’Ucraina per la consegna di missili per la difesa aerea Patriot, sospendendo temporaneamente le consegne ad altri Paesi, tra cui Israele e Taiwan.

In Ucraina la pace si allontana. Biden dirotta le forniture militari americane verso l’Ucraina e lancia una nuova sfida a Putin

A dirlo molto chiaramente è stato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, secondo cui “ci assicureremo di dare all’Ucraina le capacità aeree di difesa di cui ha bisogno ora e in futuro”, dando a Kiev “la priorità nelle forniture militari”. Una decisione che ha fatto esultare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che su X si è detto “profondamente grato al presidente degli Stati Uniti Joe Biden per aver dato priorità all’Ucraina nella fornitura delle difese aeree tanto necessarie per rispondere agli attacchi russi”.

Del tutto diversa, invece, la reazione di Putin, che, in un incontro coi diplomati delle accademie militari russe, ha spiegato che Mosca intende rispondere dotando le truppe russe al fronte di sistemi di armamenti high-tech: “Aumenteremo le forniture di sistemi aerei senza pilota di diversi tipi, veicoli corazzati e mezzi di distruzione di precisione, aerei d’attacco, sistemi di rilevamento del nemico e di controbatteria, sistemi di controllo e comunicazione alle truppe in prima linea”. Sempre lo zar ha anche aggiunto che, davanti a quella che definisce “una crescente minaccia” della NATO, il Cremlino sta valutando la modifica della propria dottrina di guerra sulle armi nucleari, con parole che non possono che suonare come un ultimo avvertimento all’Occidente.

La Nato provoca il Cremlino e fomenta ancora la guerra

Davanti a queste tensioni, già oltre il livello di guardia, anche l’Unione Europea sembra gettare benzina sul fuoco. Come emerso dalla riunione dell’Ecofin, i 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno dato il via libera definitivo ai quadri negoziali per il processo di adesione dell’Ucraina e della Moldavia. Un passaggio procedurale ampiamente previsto ma che chiaramente aumenta le frizioni con Mosca, che, come noto, teme di rimanere sempre più isolata. Quel che è certo è che, per effetto di questo via libera, possono partire ufficialmente i preparativi per le Conferenze intergovernative (Cig) con entrambi i Paesi, che si terranno a partire da martedì prossimo in Lussemburgo.

Una decisione che ha reso felice Zelensky, il quale si è detto “grato al Consiglio UE e alla Commissione UE per la loro forte volontà politica”, aggiungendo di attendere “con impazienza la prossima settimana, il 25 giugno, quando l’Ucraina e l’UE terranno la loro prima conferenza intergovernativa, dando effettivamente inizio al processo negoziale. È stato approvato un quadro negoziale anche per la Moldavia. Ci congratuliamo con i nostri amici moldavi per questo passo significativo verso il nostro comune futuro europeo. Insieme renderemo l’UE più forte”.

Ma non è tutto: in questo scenario di tensioni crescenti, a far rumore è anche la decisione della NATO, secondo quanto riporta il quotidiano Il Mitte, di stabilire in Germania un nuovo quartier generale per coordinare l’invio di armi in Ucraina e l’addestramento dei militari. Un passaggio a cui, promette il Cremlino, la Russia predisporrà una risposta adeguata.