Saranno pure moderati, ma in fatto di consulenze sembra proprio che non conoscano freni. E così capita che all’Ambiente il ministro Gian Luca Galletti, eletto nel 2013 nelle file dell’Udc, abbia allargato la platea dei consulenti a disposizione sua e dei sottosegretari Barbara Degani (Ncd) e Silvia Velo (Pd). Appena dopo il passaggio di campanella, infatti, si contavano 22 collaboratori nelle stanze del ministro.
Come se non bastasse, però, Galletti ha deciso di ampliare ulteriormente la platea con altri cinque ingressi, portando la flotta di collaboratori a 27, appunto. Ma sono soprattutto i prescelti dal ministro a far notizia. Tra i nuovi ingressi, infatti, troviamo ad esempio Raffaele Tiscar. Un nome pesante, considerano che proprio Matteo Renzi lo chiamò a Palazzo Chigi nel maggio del 2014 come vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio e lui, che di provenienza sarebbe un ciellino con passato da deputato Dc e collaboratore di Roberto Formigoni, è subito entrato nel Giglio magico. Non è un caso che a inizio 2017 i moderati hanno premuto sul Pd affinché proprio Tiscar fosse il prescelto per il ruolo di commissario del Garante per le Comunicazioni (l’AgCom). Un incarico, poi, finito nelle mani del sociologo Mario Morcellini. Ma non è stato affatto un problema, dato che nel frattempo Tiscar, con l’arrivo di Gentiloni a Palazzo Chigi, ha trovato subito riparo al ministero dell’Ambiente. Ruolo di primo piano, peraltro, considerando che l’ex Dc oggi è capo di gabinetto, per una retribuzione annua che sfiora i 227mila euro. In assoluto la più alta retribuzione tra gli altri collaboratori dell’Ambiente e una delle più alte anche facendo un raffronto con gli altri dicasteri. Tra le altre cose, peraltro, dalla lista di consulenti reperibile sul sito istituzionale, è curioso che risultino al ministero ben due capi di gabinetto. Già, perché accanto a Tiscar ritroviamo anche Guido Carpani, che però deve “accontentarsi” di 147mila euro.
Ma non è l’unico nome di peso tra i nuovi consulenti di Galletti. A emigrare all’Ambiente, infatti, anche Roberto Rao. L’ex deputato, manco a farlo apposta proprio con l’Udc, dopo l’esperienza parlamentare conclusasi nel 2013, è rientrato come si suol dire dalla finestra con un incarico di consulenza alla Giustizia, durato fino a gennaio 2017. Dopodiché, appunto, il cambio di rotta e ministero, con l’insediamento da Galletti, per cui gode di una non meglio precisata “consulenza” per un importo annuo di 60mila euro.
Spese pazze – Il quadro che emerge non è di poco conto. Basti pensare che la spesa per i collaboratori dell’Ambiente raggiunge una spesa di circa 1,7 milioni annui. Perché nel frattempo, come denunciato già da La Notizia, tra i tanti confermati nel passaggio da Renzi a Gentiloni, c’è stato anche modo di innalzare lo stipendio di alcuni collaboratori. È il caso del vice capo dell’Ufficio Legislativo, l’avvocato Marcello Cecchetti. Curriculum coi fiocchi il suo, avendo lavorato, nel lontano 2007, per l’allora ministro per le Riforme, Vannino Chiti, poi al Comune di Firenze da Matteo Renzi, prima di approdare al ministero dell’Ambiente. Ebbene Cecchetti, è balzato da una retribuzione di 72mila euro a una da 176mila euro. Non male.
Tw: @CarmineGazzanni