Giallo arabo per Finmeccanica. La super fornitura di 28 Eurofighter al Kuwait dopo cinque mesi dall’annuncio è ancora senza firma

di Stefano Sansonetti

Chissà, magari parlare di nervosismo sarà esagerato. Ma dalla sede romana di piazza Monte Grappa adesso filtra un concetto molto secco: noi siamo pronti, la palla è in mano al Kuwait. Il fatto è che da quell’11 settembre del 2015 sono passati mesi. Ma del perfezionamento della più grande commessa mai ottenuta da Finmeccanica ancora non c’è traccia. E se si ripercorre la storia che va dal suo annuncio a oggi, qualche curiosità viene fuori. Eccome. Diciamo subito che al centro della scena c’è la commessa con la quale Finmeccanica, nel consorzio con Regno Unito, Germania e Spagna, dovrebbe fornire al Kuwait 28 velivoli Eurofighter Typhoon. Kuwait che, per inciso, secondo alcuni osservatori sarebbe tra quegli Stati che aiutano economicamente l’Isis. Ad ogni modo il valore complessivo dell’operazione è di circa 8 miliardi, con prospettive di incasso per la società guidata dall’Ad Mauro Moretti che si aggirano intorno ai 3,5-4 miliardi. Ebbene, l’11 settembre 2015 viene annunciato il memorandum d’intesa tra il premier italiano, Matteo Renzi, e il primo ministro kuwaitiano, Sheikh Jaber Al Mubarak Al Hamad Al Sabah. A quel punto non si aspetta altro che la firma. Passa poco più di un mese e Moretti, per la precisione il 28 ottobre 2015, dice alle agenzie che “novembre dovrebbe essere il mesi giusto”. La firma, però, non arriva. Il 26 novembre del 2015 alcune agenzie riportano che la firma del contratto per la fornitura al Kuwait dei 28 velivoli potrebbe slittare “a causa dei problemi di addestramento dei piloti e di invio di personale specializzato”.
IL CONTESTO
Insomma, qualche intoppo c’è. La situazione sembra sbloccarsi verso la fine dell’anno. Il 30 dicembre del 2015 sempre le agenzie annunciano che la firma è imminente ed è attesa dopo l’Epifania del 2016. Complici le feste, chissà, sulla vicenda si registra un calo di attenzione. E così, ai più, sfugge che questa benedetta firma sul contratto non è arrivata nemmeno con la Befana. Alla fine di gennaio, però, la stampa si risveglia e torna alla carica sull’argomento con rinnovato ottimismo. Così viene data la notizia che il 19 gennaio Moretti è andato a Kuwait City per preparare la cerimonia. E se ne deduce che la firma interverrà il successivo 31 gennaio. Inutile dire che anche questa data passa senza che si muova una penna. Nel frattempo, però, quella che viene sempre descritta come “imminente” firma del contratto, spinge gli analisti a mantenere alte le aspettative sul titolo Finmeccanica. Sono molte le indicazioni “buy”, ovvero “comprare”. Il tutto con target price del titolo che a volte si spingono anche intorno ai 16 euro. E siamo a inizio febbraio 2016. In questo caso è il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a incaricarsi di rassicurare tutti. Facendo riferimento a un precedente meeting, la titolare della Difesa lo scorso 5 febbraio dice che “nel mio incontro con il ministro della Difesa del Kuwait è stata confermata la scelta a favore della cooperazione strategica con l’Italia basata sul progetto Eurofighter e la volontà di giungere quanto prima alla firma del contratto”. Passano sette giorni ed è il turno del ministro kuwaitiano della Difesa, Khaled Al-Jarrah al-Sabah. Il quale il 12 febbraio, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Kuna, annuncia che il Kuwait firmerà il contratto nella settimana successiva. Che però, anche stavolta, trascorre senza novità.

I NODI
Ma cosa sta succedendo? Finmeccanica, contattata ieri da La Notizia, ha spiegato che la società “rimanda a quello che ha detto il ministro kuwaitiano”. Un modo elegante per dire che il pallino è in mano loro. Nei mesi scorsi sui possibili ostacoli al perfezionamento del contratto si è detto di tutto. C’è chi ha parlato di divergenze tra le parti sul luogo di addestramento dei piloti o sulla tipologia di missili da “montare” sui velivoli. Ma c’è anche chi ha sollevato l’ombra di un clamoroso incidente diplomatico. A metà settembre del 2015 l’Espresso ha rivelato come il cerimoniale di palazzo Chigi si fosse dimenticato di invitare al pranzo d’onore, organizzato in occasione del memorandum, un generale kuwaitiano che aveva seguito l’accordo. Una scivolata che avrebbe compromesso alcuni sviluppi. Ma da allora sono passati mesi. E Finmeccanica ha attivato anche le garanzie bancarie collaterali alla commessa. Ma allora perché questo contratto non si firma?

Twitter: @SSansonetti