Ci avevano provato con la riforma degli enti fiscali e ora ci riprovano con gli emendamenti alla Stabilità. Nella mole di richieste di modifica al testo di Bilancio, infatti, spuntano una serie di emendamenti che consentirebbero agli 800 dirigenti illegittimi delle Agenzie fiscali, Entrate e Dogane in testa, di restare tranquillamente al proprio posto, contravvenendo così a quanto stabilito da una sentenza della Corte costituzionale del 2015, nella quale si dice espressamente che, trattandosi di amministrazioni pubbliche, i dirigenti delle Agenzie fiscali devono essere scelti tramite concorso pubblico e non nominati arbitrariamente.
Il blitz – In tanti pensavano che con la riforma degli enti fiscali gli 800 dirigenti illegittimi sarebbero stati salvati ma, come già raccontato dal nostro giornale lo scorso 16 novembre, a mettersi di traverso era stato Enrico Zanetti che, alla fine, facendo asse con i senatori di Ala, era riuscito a far ritirare dalla maggioranza di Governo la norma. Tempo pochi giorni, però, e siamo alle solite. A scorrere il lunghissimo elenco di emendamenti, infatti, ne spuntano tre fotocopia. A cominciare da quello del forzista Michele Boccardi: “Le Agenzie fiscali – si legge nella sua proposta di modifica – procedono ad inquadrare direttamente nel corrispondente ruolo dirigenziale il proprio personale”. Esattamente quanto previsto dagli emendamenti presentati uno da Remigio Ceroni (sempre Forza Italia) e l’altro da due senatori di Gal, Pietro Liuzzi e Giovanni Mauro. Unico discrimine nella “nomina” interna dei dirigenti, almeno dieci anni di anzianità nella terza area e il possesso del titolo universitario. Per il resto, niente concorso pubblico. Alla faccia della già ricordata sentenza della Consulta che obbligava sin dal 2015 a sanare le irregolarità. Da allora, però, a furia di proroghe (l’ultima è fissata al 30 giugno 2018), tutti i dirigenti illegittimi sono rimasti al proprio posto. “I partiti vogliono salvare i nominati e gli indagati nelle Agenzie fiscali – dice a La Notizia Riccardo Fraccaro che già aveva denunciato precedenti furbate sulle Agenzie fiscali – Gli emendamenti presentati alla legge di Stabilità rappresentano una scandalosa sanatoria per i dirigenti illegittimi di questi enti strategici. I partiti vogliono a tutti i costi far rientrare dalla finestra gli 800 dirigenti che la Consulta ha fatto decadere con una sentenza”. Questa la ragione per cui l’opposizione a questi emendamenti sarà totale: “Nelle Agenzie fiscali bisogna ripristinare la legalità – continua Fraccaro – Non possono essere gli impresentabili a maneggiare le dichiarazioni dei redditi dei cittadini, il M5S farà le barricate per impedire questa vergogna”. Vedremo cosa accadrà. Ma non è detto, si vocifera nei corridoi parlamentari, che un emendamento in questo senso possa ora essere presentato direttamente dal Governo. Meglio non rischiare altri passi falsi dopo il buco nell’acqua ottenuto con il decreto fiscale.
Tw: @CarmineGazzanni