Fontana blinda Bertolaso, sfiduciato da mezzo centrodestra

Il presidente lombardo: “Tra quattro anni ne riparliamo”. L’assessore Bertolaso intanto promette dentiere a (pochi) malati.

Fontana blinda Bertolaso, sfiduciato da mezzo centrodestra

Quando sei in difficoltà, rilancia, sparandola grossa. È stata una delle massime di Silvio Berlusconi quando era in vita. E tra le sue sparate più note c’erano le “dentiere per tutti”. Una boutade che ieri si è rigiocato anche il traballante assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso.

“Berlusconi aveva il pallino di far sorridere gli anziani”, ha detto, “noi oggi portiamo in giunta una delibera che garantisce dentiere gratis per chi ha avuto un tumore e a tutti coloro che hanno fatto interventi che gli hanno distrutto il cavo orale”.

Dentiere per molti, ma non per tutti…

Dentiere gratis per tutti, quindi? Non proprio. A leggere bene la delibera, si scopre che il Pirellone prevede un periodo sperimentale di soli 6 mesi in cui saranno erogati sì i dispositivi odontoiatrici, ma a solo due categorie di pazienti residenti in Regione: gli oncologici sottoposti a demolizioni funzionali e quelli vittima di trauma del massiccio facciale e sottoposti a intervento maxillo-facciali di ricostruzione ossea mascellare e mandibolare. Fondi stanziati: meno di 750 mila euro. Quindi niente dentiere per tutti.

Bertolaso travolto dalla crisi di Menaggio

Ma “l’annuncite” di Bertolaso è più che comprensibile, visto che da tre giorni mezza maggioranza ne vuole la testa. La questione è legata alla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Erba-Renaldi, di Menaggio (Como), annunciata da Bertolaso ad Espansionetv, senza che nessuno del centrodestra ne sapesse nulla. Soprattutto i consiglieri comaschi, che hanno fatto una figura meschina, a partire dall’assessore Alessandro Fermi, il più inviperito.

Una sfiducia corsa prima nelle chat, poi divenuta plateale, nonostante l’ex capo della Protezione Civile abbia fatto trapelare che la chiusura del pronto soccorso era stata annunciata solo a campagna elettorale conclusa, proprio per non danneggiare Fermi…

Una situazione tesissima, tanto che ieri lo stesso Bertolaso aveva dichiarato: “Sono andato in pensione 12 anni or sono, ancora sto qua, evidentemente significa che qualcosa di utile lo faccio. Ma quello che è fuori discussione è che questi sono i miei tempi supplementari, poi basta. Dopodiché è nelle mani del presidente (Attilio Fontana, ndr). È lui che anche stamattina, se magari qualche situazione in questa regione gli può creare dei problemi per colpa mia, mi può benissimo ritirare la delega”.

Fontana costretto a schierarsi con Bertolaso

Un’uscita che ha costretto Fontana a schierarsi, blindando il “suo” assessore contro parte della sua maggioranza: “Bertolaso? Fra quattro anni ne riparliamo”, ha detto. “Fontana finalmente rompe il silenzio sull’agghiacciante vicenda dell’Ospedale di Menaggio (Co). Non lo fa per rassicurare i cittadini e per fare un passo indietro. Lo fa per confermare la propria fiducia in Bertolaso e blindarlo per altri quattro anni. Rimane Bertolaso, si taglia un ospedale”, ha commentato il consigliere dem Angelo Orsenigo.

“Dopo le europee, Fontana ha quotidianamente avvertito il bisogno di confermare pubblicamente Bertolaso, il quale oggi si è spinto fino a rimettere le deleghe nelle mani del presidente. Parrebbe evidente che dentro la maggioranza si stia consumando una guerra di potere, intorno all’assessorato al Welfare. Il tutto mentre molti lombard sono senza medico di base e le liste d’attesa diventano ogni giorno più lunghe”, ha detto l’M5s Nicola Di Marco.

Tutta colpa dei lombardi

E, in tutto questo caos, dopo lo stop imposto da Tar all’overbooking sanitario che il Pirellone aveva promosso per contrastare il fenomeno del ‘no-show’, Bertolaso ha anche trovato il tempo per incolpare i lombardi che “disertano” le visite. “Nel momento in cui tu sei in ansia e hai un problema è chiaro che tu ti rivolgi e cerchi disperatamente di trovare quella che è la prestazione di cui hai bisogno”, ha spiegato, “è chiaro che poi decidi di andare dove ti è più comodo, ti dimentichi di disdire e questo porta a questa situazione dove il 25% dei posti disponibili li perdiamo perché la gente si dimentica”.

Cosa accade veramente e il perché dei “no-show”

Ma la cosa è diversa: il cittadino chiama e ottiene una visita con una data ad anni di distanza. La fissa, ma si mette alla ricerca di un altro appuntamento, anche a 150 km da casa, ma magari non a due anni di distanza… E, se lo trova, lo prende e poi si “dimentica” di disdire quello precedente. Un rapporto causa-effetto molto differente. Ma non per Bertolaso. Tanto lui darà le “dentiere gratis”, proprio come Silvio…