Dopo il sabotaggio delle reti ferroviarie, colpite pure le linee telefoniche. Non c’è pace per le Olimpiadi di Macron

Dopo il sabotaggio delle reti ferroviarie, colpite pure le linee telefoniche. Non c'è pace per le Olimpiadi di Macron

Dopo il sabotaggio delle reti ferroviarie, colpite pure le linee telefoniche. Non c’è pace per le Olimpiadi di Macron

Dopo il sabotaggio della rete dell’alta velocità francese avvenuto poche ore prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi, un altro attacco, questa volta alle linee in fibra ottica, sconvolge la Francia di Emmanuel Macron. Il blitz ha riguardato due delle principali compagnie telefoniche del Paese, ossia la SFR e la Free, e ha interessato sei distretti, ma, diversamente da quanto accaduto sabato, ha risparmiato la capitale Parigi.

Stando a quanto rivelano le autorità francesi, l’ultimo attacco – per il quale ancora non è arrivata una rivendicazione – ha mirato a infrastrutture sensibili per le telecomunicazioni nel sud del Paese, tra la regione di Marsiglia, Perpignan, Montpellier, nell’est vicino alla frontiera con il Lussemburgo, e nell’area a ovest di Parigi nei pressi di Versailles.

L’ultima rogna

Insomma, non c’è pace per queste Olimpiadi francesi che sono finite nel mirino di malintenzionati, decisi a far sfigurare l’evento su cui Macron ha puntato con decisione per rilanciare il Paese. Su entrambi gli episodi, che sembrano essere collegati, sono in corso le indagini delle autorità che vogliono scoprire chi e perché ha deciso di colpire la Francia in un momento tanto delicato. Come noto, subito gli investigatori hanno puntato il dito contro la galassia degli estremisti di sinistra che, in nome della lotta al cambiamento climatico, avevano preannunciato una mobilitazione.

Una pista che di ora in ora sta prendendo corpo al punto che un attivista è stato arrestato mentre si trovava in una sede della SNCF, le Ferrovie francesi, a Oissel (Seine-Maritime). A rivelarlo è Le Figaro, che ha riportato le dichiarazioni di alcuni agenti, secondo cui il sabotatore è stato fermato e da un controllo alla sua vettura è emerso un vero e proprio kit da sabotatore composto di chiavi d’accesso ai locali tecnici della compagnia ferroviaria, pinze taglienti e un mazzo di chiavi universali. Sempre secondo il quotidiano francese, il fermo non riguarderebbe i sabotaggi alla rete dell’alta velocità del fine settimana, questo perché al momento non è stato possibile provare un suo coinvolgimento anche se appare molto probabile, ma un ulteriore sabotaggio “che è stato sventato”.

Le indagini

Se possibile, appare ancor più indicativo della matrice eversiva il blitz che ieri ha portato all’arresto di una cinquantina di persone legate all’estrema sinistra, in particolare al movimento ecologista Extinction Rebellion, che volevano “interrompere i Giochi olimpici”. A rendere nota l’operazione è il ministro degli Interni uscente, Gérald Darmanin, che si è detto certo che “le modalità d’azione” usate per compiere i due sabotaggi sono “tradizionalmente utilizzate dall’estrema sinistra”.

Per questo ha chiesto ai connazionali di “fare attenzione”, denunciando ogni persona sospetta, per poi aggiungere, rispondendo ai cronisti, che “la domanda è se i malviventi sono stati manipolati o se hanno agito a proprio vantaggio”. Insomma, il sospetto è che qualche potenza straniera, da giorni si parla di Russia o Iran, potrebbe aver avuto un ruolo in questi sabotaggi che sembrano mirati a destabilizzare le Olimpiadi e causare un danno di immagine a Macron.

Accuse che sono state respinte con forza sia da Teheran che da Mosca, con i due Paesi che si sono detti estranei a queste vicende e hanno parlato di “fake news” atte a coprire una serie di storture nel dispositivo di sicurezza delle Olimpiadi. Come raccontato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, i media occidentali e i politici francesi “non si fermano davanti a nulla pur di accusare letteralmente la Russia di tutto ciò che non va”, ma in questo modo danneggiano irrimediabilmente la loro “immagine di fonti di informazione affidabili” diffondendo “fake news e accuse infondate”.