Il clima tra Corea del Nord e Stati Uniti si fa sempre più teso. La Corea del Nord, infatti, ha condannato la decisione di Washington di inviare una portaerei e la sua flotta nelle acque della penisola coreana, definita “una mossa sconsiderata” e ha minacciato di essere pronta alla “guerra”.
Secondo Pyongyang l’invio della portaerei Usa è la dimostrazione che la strategia americana per “invadere” la Corea del Nord “ha raggiunto una fase pericolosa”, ha spiegato un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano secondo l’agenzia statale KCNA. Pyongyang, ha aggiunto, “è pronta a reagire in qualsiasi modalità di conflitto scelta dagli Usa”. Insomma, la tensione è altissima, già tale dopo le dichiarazioni della Corea del Nord secondo le quali l’attacco missilistico ordinato da Donald Trump contro la Siria è un atto che giustificherebbe l’uso della bomba atomica. C’è da dire, peraltro, che già un mese fa il segretario di Stato americano Tillerson aveva mandato un avvertimento chiaro a Kim Yong-un: “Voglio essere molto chiaro: la politica della pazienza strategica è finita, se Pyongyang continua ad elevare la minaccia militare, l’opzione dell’azione è sul tavolo”.
La Carl Vinson, portaerei della classe Nimitz a propulsione nucleare, ha intanto lasciato Singapore: avrebbe dovuto dirigersi verso l’Australia, ma i nuovi ordini l’hanno dirottata verso la penisola coreana. “La prevalente grave situazione prova ancora una volta che la Corea del Nord era totalmente nel giusto quando ha aumentato le sue capacità militari di auto-difesa e di attacco preventivo contro la potenza nucleare da pivot – ha commentato il portavoce nel dispaccio della Kcna -. Prenderemo le più dure reazioni contro i provocatori per difenderci da potenti forze armate e mantenere il percorso da noi stessi scelto”.