È scritto proprio così, nero su bianco: “Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio Garanzia Giovani presso agenzia mandataria Siae di Stradella. Durata 6 mesi più proroghe, part time 20 ore settimanali, retribuzione 400 euro mensili. La tirocinante si occuperà di mansioni di front office allo sportello a contatto con il pubblico e…”. Puntini di sospensione, chissà se solo perché era finito lo spazio. Già ci sarebbe molto da dire se un annuncio del genere fosse stato pubblicato su uno dei tanti portali sui quali si possono trovare offerte di lavoro. Quello che stavolta fa saltare sulla sedia, però, è il fatto che ad averlo pubblicato è stato nientemeno che il sito ufficiale di Garanzia Giovani. Un portale ministeriale, quindi pubblico, sul quale non a caso campeggiano in bella mostra sia il logo del dicastero del Lavoro guidato da Giuliano Poletti sia quello dell’Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro istituita col Jobs Act.
Senza regole – Particolare che non è sfuggito a Michele Tiraboschi, giuslavorista e presidente di Adapt, il centro studi fondato da Marco Biagi, che dal momento del lancio ha monitorato il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile che in Italia si è finora rivelato un clamoroso flop. “Questo annuncio – ragiona Tiraboschi con La Notizia – è grave per tre motivi”. Il primo: “Vengono violate le pari opportunità nell’accesso al lavoro. È infatti vietato pubblicare una proposta che faccia riferimento al sesso: non lo dico io, ma il codice delle pari opportunità”. Il secondo: “Il fatto che si cerchi una donna di ‘bella presenza’ è una discriminazione nella discriminazione. Fa strano soprattutto perché abbiamo un Governo attentissimo alla questioni di genere, persino al lessico – la ministra, la sottosegretaria… – e poi lascia che su uno dei suoi portali vengano violate le regole”. Il terzo e ultimo, non meno grave degli altri due: “Si tratta a tutti gli effetti di un annuncio di lavoro dipendente. Quello stesso Stato che sanziona le aziende private che pubblicano annunci discriminatori poi dà soldi pubblici a questa azienda di Stradella per pagare un finto tirocinio: è la sintesi dell’incapacità e della sciatteria con la quale in Italia vengono gestite le politiche attive”, conclude Tiraboschi.
Questo però non è che uno degli annunci non proprio in linea, diciamo così, con la mission di Garanzia Giovani. Oltre ai casi di cui questo giornale si è già occupato (come per esempio “uno shampista e colorista in un’attività di parrucchiere”), pubblicate sul portale nazionale, anche sui siti delle Regioni la musica è la stessa. In Campania, tanto per dirne una, si cerca un addetto per le pulizie di interni.
Dare denaro – Ma non solo. L’altra annosa questione è quella che riguarda il ritardo nei pagamenti. Basta fare un giro in Rete per rendersene conto. Scrive per esempio Federica P. in un gruppo su Facebook che riunisci alcuni iscritti al progetto nel Lazio: “Ragazzi ho finalmente finito la mia orrenda esperienza con Garanzia Giovani (pagamenti). La scorsa settimana ho ricevuto l’ultimo bimestre e posso dire definitivamente ciao a questa buffonata!”. Un altro, Giacomo V., proprio ieri ha domandato: “Come faccio a chiedere l’annullamento alla mia adesione a Garanzia Giovani?”. Insomma, l’andazzo è questo. Poletti è avvisato.
Tw: @GiorgioVelardi
Aggiornamento delle 11.01 del 21/12 – “Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, informato che sul sito Garanzia Giovani era stato pubblicato un avviso di ricerca di personale con contenuto di taglio sessista, ne ha disposto l’immediata rimozione. Ha inoltre chiesto ai responsabili del sito di attivare un’indagine per verificare le modalità di controllo dei contenuti degli annunci proposti dalle imprese”. Lo comunica il ministero del Lavoro in una nota.
Riceviamo e pubblichiamo la nota della SIAE:
Con riferimento all’annuncio pubblicato sul portale Garanzia Giovani per la ricerca di un tirocinante presso l’ufficio del mandatario SIAE di Stradella, la Società Italiana degli Autori ed Editori si scusa per l’accaduto e precisa che non era a conoscenza dell’iniziativa del mandatario di zona che è certamente lontana dalla policy della Società.
I mandatari SIAE svolgono sul territorio assegnato le attività di sportello per la clientela con autonomia organizzativa e di mezzi che tuttavia devono rispondere al codice etico e di comportamento della Società ed è per questo motivo che al mandatario di Stradella è stato immediatamente revocato il contratto di mandato, perché il suo comportamento è gravemente lesivo del rispetto delle donne, ma anche dell’immagine di SIAE.
Dal 26 luglio 2012, nel rinnovare il contratto nazionale di lavoro dei dipendenti SIAE, la Società ha condiviso con le organizzazioni sindacali l’introduzione di un comitato per le pari opportunità, che svolge molti compiti importanti per garantire le pari opportunità ma anche per proporre iniziative dirette a prevenire molestie sessuali nei luoghi di lavoro.
SIAE ha un rispetto sostanziale e non formale delle pari opportunità, oggettivamente dimostrato dai numeri: il 48% dei dipendenti è donna; il 36% dei dirigenti è rappresentato da donne e la Società conta quasi il 30% di donne fra i mandatari.