Gridava Allah Akbar, imbracciava un fucile automatico e mirava alla testa. E’ quello che si sa di Chérif Chekatt, il 29enne di origini nordafricane, nato e vissuto nel cuore dell’Europa, che martedì sera, prima di dileguarsi nel nulla, ha aperto il fuoco ai mercatini di Natale di Strasburgo uccidendo 3 persone (un turista thailandese, un francese e un turco) e ferendone altre 13. Tra loro un giornalista italiano che ora lotta tra la vita e la morte.
Poi avrebbe preso un taxi e forse avrebbe lasciato il paese, diretto in Germania, senza passare per la sua abitazione, nel quartiere di Neudorf, vicino al centro di Strasburgo, dove solo poche ore prima la polizia lo aveva cercato, per l’ennesima volta, trovando al suo posto documenti, armi e munizioni. Chekatt era tutt’altro che sconosciuto alle autorità francesi, sia come criminale comune (è stato condannato 27 volte) sia come soggetto “radicalizzato”, cioè schedato con Fiche S, che nel gergo dell’antiterrorismo vuol dire pericoloso per la sicurezza nazionale.
Il suo nome, fin dal 2016, era inserito nell’elenco Fsprt che scheda i soggetti radicalizzati e da tenere sotto stretta sorveglianza. Una scheggia impazzita che ha maturato odio per l’Occidente durante le detenzioni, molto prima di decidere di attaccare la Francia e l’Europa, portando a termine un’azione perfetta e meditata, nonostante il killer nella fuga sia rimasto ferito e sia più volte sfuggito per un soffio alla cattura.
“E’ andato verso un signore che stava camminando davanti a me e gli ha sparato alla testa”, ha raccontato alla Bfm Tv una ragazza francese. E poi ancora verso un altro passante, come in un videogioco dove si avanza e si spara a vista. Il suo campo di guerra era la rue del Grandes Arcades, vicino alla centralissima Place Kleber, e le vie adiacenti dei tradizionali mercatini di Natale.
Anche Antonio Megalizzi, il 29enne giornalista italiano dell’emittente EuroPhonica è stato abbattuto allo stesso modo. Ora le sue condizioni sono disperate. “Ci hanno detto che Antonio è stato colpito alla testa da un proiettile sparato da quel delinquente”, ha detto Danilo Moresco, presidente dei ristoratori del Trentino e padre di Luana, la fidanzata di Megalizzi. “Da quello che si è capito – ha aggiunto Moresco – Antonio è in coma e non si può operare per la posizione gravissima del proiettile che è arrivato alla colonna alla base del cranio, vicino alla spina dorsale”.
In relazione al suo ferimento il procuratore aggiunto del pool antiterrorismo della Procura di Roma, Francesco Caporale, e il sostituto Tiziana Cugini, hanno avviato un’indagine in cui ipotizzano i reati di strage e attentato con finalità di terrorismo. Un atto dovuto in circostanze di questo genere.
La polizia ha fermato il padre, la madre e due fratelli dell’attentatore, per impedire al fuggiasco di avere contatti con loro. A dargli la caccia ci sono 720 agenti dell’antiterrorismo francese e le intelligence di mezza Europa. Ma ora si temono altri attentati per Natale, anche in Italia dove il Viminale, al termine del Comitato di analisi strategica antiterrorismo svoltosi ieri per analizzare quanto accaduto a Strasburgo, ha innalzato al massimo livello i controlli antiterrorismo per le Feste.