A Roma applausi ed emozioni per “Opera for Peace”

Resilienza. È da qui che è partito ieri sera a Roma il primo dei quattro concerti organizzati da Opera for Peace.

A Roma applausi ed emozioni per “Opera for Peace”

Resilienza. È da qui che è partito ieri sera il primo dei quattro concerti organizzati da Opera for Peace, associazione no-profit, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Fondazione BNP Paribas. Ad emozionare i presenti a Roma, nella splendida cornice di Villa Medici, sono state le esibizioni di quattordici giovani provenienti da tutto il mondo (anche da zone in via di sviluppo o Paesi che si trovano in guerra).

Resilienza. È da qui che è partito ieri sera a Roma il primo dei quattro concerti organizzati da Opera for Peace

“La terza edizione di Opera For Peace Academy ci offre lo spunto per trarre un primo bilancio di attività: siamo orgogliosi di aver dato vita a un network così speciale e a una famiglia di artisti così varia e professionale”, ha raccontato Julia Lagahuzère, Direttrice Generale di Opera for Peace, che ha poi continuato: “abbiamo supportato giovani talenti da tutto il mondo, molti dei quali non avrebbero avuto la chance di calcare i più importanti palcoscenici. In cambio chiediamo loro di essere fonti di ispirazione per le future generazioni di artisti e di pubblico. Questo ‘patto sociale’ è la nostra peculiarità e il cuore della nostra organizzazione.”

Gli artisti coinvolti in molti casi provenendo da contesti difficili e disagiati

Lo scopo di Opera for Peace, un’organizzazione internazionale per giovani talenti della musica lirica attiva in sei continenti, è quindi particolarmente nobile: mettere in connessione, supportare e promuovere gli artisti attraverso la sua rete di partner, advisor e ambassador. Ex Jugoslavia, Sud Africa, Iran sono solo alcune delle aree di provenienza degli artisti coinvolti che, in molti casi provenendo da contesti difficili e disagiati, non avrebbero possibilità di intraprendere una carriera nell’arte lirica. E Opera for Peace prova a intervenire proprio qui.

Gli Stati Uniti sono la prossima tappa per continuare a crescere

Ecco perché l’esempio positivo del progetto è sembrato ieri, come negli anni, chiaro e inequivocabile: dare spazio a giovani stelle del domani, pronte a portare il proprio messaggio per la solidarietà, l’inclusione e un futuro migliore da costruire anche grazie alla musica. Ed è destinato a proseguire nel tempo. I futuri progetti di Opera for Peace infatti, che dalla sua fondazione nel 2019 ha formato oltre 150 professionisti, è di approdare anche negli Stati Uniti. Dopo Roma, Parigi e il numero record di 360 candidature raggiunte nel 2024, per il 2025 gli States sono la prossima tappa per continuare in questa crescita, che sembra annunciata.

(foto di Fabrizio Sansoni)