A Milano senza Pc e Pec è impossibile denunciare il datore di lavoro

Uffici dell’Ispettorato del Lavoro chiusi al pubblico dal Covid. Il responsabile: “Manca personale, Milano costa troppo e molti hanno la 104”

A Milano senza Pc e Pec è impossibile denunciare il datore di lavoro

Dovrebbe essere l’ufficio al quale rivolgersi in caso di problemi con il datore di lavoro. Dove fare le denunce e ricevere indicazioni. Ma l’Ispettorato del Lavoro di Milano appare un luogo inaccessibile. Quasi impossibile avere informazioni dal vivo, perché gli uffici di via Mauro Macchi sono chiusi al pubblico dal Covid, via telefono, perché i numeri riportati sulle pagine web risultano o inesistenti o squillano a vuoto, oppure online, perché le pagine dell’ispettorato nazionale scadono o non sono aggiornate. Una sola cosa è sicura: se non si ha un computer e una Pec, denunciare il datore di lavoro appare impossibile. E, considerato che l’ufficio milanese copre Milano, Monza e Lodi, circa 4 milioni di cittadini, è più che naturale pensare che una buona quota di essi non abbiano dimestichezza con la tecnologia. E allora che fanno? La abbiamo chiesto a Carlo Colopi, responsabile della sede milanese. Che ha spiegato le cause di questa apparente debacle e ci ha anche svelato che alcune denunce, come per buste paga in ritardo o straordinari mai pagati, probabilmente l’ufficio non le perseguirà mai…

Colopi, lo sa che non è possibile contattarvi di persona e che tutto l’iter di una denuncia viaggia online? Come fa una persona che non ha Pc e Pec?
Prende appuntamento online o per telefono.

Ma il telefono squilla a vuoto!
L’amministrazione sta cambiando il sistema: oggi le chiamate sono centralizzate a Roma e se le linee sono occupate, all’utente in coda risulta la linea libera e la telefonata cade. E poi tenga presente che ho dovuto mettere tre centralinisti per gestire tutto il carico di chiamate. Ma uno dei tre è in malattia da 5 mesi e l’altro ha avuto un lutto in famiglia. Ma questo rappresenta un problema cronico di Milano in perenne carenza di personale amministrativo. So che c’è una criticità.

Che manchi il personale all’Ispettorato del Lavoro… fa sorridere.
Su una dotazione teorica di 394 persone, ne ho 159, meno della metà.

E perché?
Perché c’è una mancata presa di servizio di personale che ha vinto i concorsi. Ma i vincitori non si sono presentati. Altri sono venuti a Milano e, dopo aver pagato una stanza singola 700 euro per qualche mese, hanno trovato altri lidi. Per la mancata presa di servizio scontiamo un errore di valutazione fatto 3 anni fa quando col governo Draghi e grazie al PNRR si bandirono tanti concorsi. I vincitori hanno scelto se andare a destra o sinistra… E poi ci sono quelli che a Milano vengono, ma spesso sono titolari di legge 104 e quindi ottengono il distacco presso uffici più comodi.

E sono tanti?
Io oggi ne ho 25 in distaccato con 104 presso altri uffici, quasi tutti in Sud Italia. Dipendenti che hanno la 104 per il suocero, per il nonno, per il bisnonno…

Furbetti?
No, esercitano un diritto.

La sede di Milano ha un’utenza potenziale di 4 milioni di cittadini (Monza, Milano e Lodi), come gestite questa massa di persone?
Lavorando come bestie. La produttività di Milano è elevatissima. Per esempio: nel 2022 in Italia ci sono state 61391 convalide di dimissioni lavoratrici madri. Milano ne ha fatte 7642, cioè il 12,45% . Ma il mio ufficio non ha il 12,45% del personale italiano…

I tempi di risposta a una denuncia quali sono? E indagate su tutte le segnalazioni?
Le denunce e tutte le segnalazioni di altre amministrazioni – l’anno scorso sono state 1300 – vengono valutate da un gruppo che si riunisce settimanalmente. Se la denuncia riguarda solo questioni retributive, come il mancato pagamento del Tfr o del lavoro in nero non pagato, utilizziamo la conciliazione monocratica, uno strumento deflattivo dell’attività ispettiva: convochiamo le parti e le facciamo accordare per il pagamento. Gli altri casi vengono esaminati in base alla gravità.

Quindi la mancata consegna di una busta paga o straordinari non pagati potrebbero non essere perseguiti?
Sono tipi di input che potrebbe non essere ma fatti, perché la quantità di roba che arriva a Milano non consente di rispondere a tutte le denunce.

È prevista la riapertura degli sportelli al pubblico?
Il sistema di denunce online funziona. Il post-covid ha portato maggiore organizzazione e diffusione dell’utilizzo della rete. Inoltre, a Milano abbiamo avuto lavoratori esasperati che hanno aggredito il personale. Infatti abbiamo una guardia giurata armata. Quindi non vedo la necessità di riaprire lo sportello.